07 novembre 2017 – Premetto che conosco i fatti solo per quello che ho letto sui giornali e questo mio commento è legato all’articolo scritto da Andrea Galli sul Corriere.
Come sempre, si sposta l’attenzione dal vero soggetto della situazione (la vittima) a tutti gli altri attori coinvolti.
La mamma del ragazzo vittima delle violenze, dice: “In paese ripetono che la mamma è incapace come genitore …”. E se anche fosse vero? Possiamo dare altre opportunità al figlio oppure … destino già segnato?
Prima di fare certi commenti o di emettere certe sentenze, dovremmo chiederci se siamo sicuri di sapere sempre cosa fanno e come si comportano i nostri figli quando sono soli …
La nostra speranza di genitori (speranza ovviamente anche mia) è ben diversa dalla realtà.
Quello che vedo e quello che sento, quando incontro i ragazzi nelle scuole, in tanti casi è ben diverso rispetto alla speranza di qualsiasi genitore.
E proviamo, ogni tanto, a non dimenticarci di quando eravamo ragazzi, raccontavamo tutto a casa?
Questo non vuol dire che avvallo quello che fanno gli adolescenti ,ma cerco di far capire che gli adolescenti si comportano sempre da adolescenti.
Nell’articolo la mamma dice che forse ha sottovalutato certi segnali…
Non è che, forse, si sottovalutano i segnali ,non perché non si vedono, ma perché non si sa come agire?
Si continuano a fare campagne per dire ai ragazzi di denunciare e di chiedere aiuto e poi? Spesso, quando viene fatto, si viene isolati.
Ma dove siamo arrivati?
E se la madre del ragazzo vittima di violenza non se n’è accorta, i genitori dei ragazzi che han fatto quegli atti? Se ne sono accorti?
Concludo con quello che dico solitamente ai ragazzi commentando questo fatto … in questa vicenda si sono fatti male tutti …: vittima, carnefici, genitori di tutti i ragazzi e comunità … nessuno escluso …
Clicca qui per leggere l’articolo completo di Andrea Galli sul Corriere della Sera.