Siamo ancora convinti che gli interventi sui giovani vadano fatti “dopo” che si verificano casi come quello di Vigevano oppure la parola d’ordine è “Prevenzione”?
Il caso della baby gang di Vigevano è l’ennesima conferma che non possiamo lasciare a ragazzi in età pre-adolescenziale la responsabilità di capire quali sono i rischi e le conseguenze dei loro gesti, sia per le vittime che per gli attori di determinati comportamenti.
– I ragazzi vittime di bullismo e cyberbullismo, difficilmente denunciano o accusano il gruppo che li vessa.
Ci stupiamo? Certo, ma solo perché ragioniamo con la testa da adulti.
Io adolescente pur di far parte di un gruppo sono disposto a subire. L’essere accettato vale più di quello che mi fanno.
Poi ho la paura perchè se denuncio, questi me li ritrovo sempre in giro e la mia vita diventa un incubo.
– Chi sono i bulli?
Sfatiamo che il bullo sia identificabile con determinate classi sociali dei genitori. E’ trasversale e comprende tutti, nessuno escluso. Nessuno di noi adulti può “permettersi il lusso” di dire … mio figlio? mio figlio mai!!
– Perchè è importante Prevenire e cercare di bloccare sul nascere certi episodi?
Perchè il bullo e la banda, per aumentare il proprio potere e prendersi la “sbagliata” reputazione, devono inventarsi un escalation di atti e gesti sempre più violenti e plateali per accrescere la propria immagine verso gli altri. E’ chiaro che l’immagine che danno è completamente sbagliata ma, come dicevo prima, è vista dalla parte del bullo e non dalla nostra di adulti.
– Quando si verificano i casi si interviene.
Ma ci siamo mai chiesti come sarà la vita del ragazzo che ha subito quelle violenze?
Come mi sentirò nella vita io, vittima di bullismo, che non sono stato capace di difendermi e … che opinione avrò di chi mi sta intorno visto che nessuno si è mai accorto di quello che mi stava succedendo?
– E’ solo bullismo?
Diventa difficile inquadrare in episodi di bullismo quanto è successo a Vigevano … quando si arriva a compiere gesti estremi di violenza sulla persona, non è più bullismo, ma si è superata l’asticella che fa da tetto alle azioni e ai comportamenti da bullo.
– Li recuperiamo i ragazzi della Baby Gang?
Sgombero ogni ombra dalla domanda che mi sono posto. Non affronto qui il tema se vadano puniti oppure no; non è il mio intento in questo commento.
4 ragazzi sono finiti al carcere minorile Beccaria con accuse di violenza sessuale, riduzione in schiavitù, pornografia minorile e violenza privata aggravata. (non sono avvocato per cui potrei essere stato impreciso nella definizione esatta delle accuse).
Sicuramente diventa difficile, forse non impossibile ma, molto difficile cambiare il solco della strada che questi ragazzi hanno preso.
Non sto dicendo che non vanno puniti, ma sto riconfermando che se arriviamo tardi facciamo più fatica a risolvere i problemi e certi danni forse non siamo capaci nemmeno noi adulti di ripararli.
> Per concludere vorrei dire che se andiamo nelle classi a fare interventi sul bullismo e cyberbullismo, non vuol dire che quella scuola ha insegnanti non attenti o è frequentata da chissà quali studenti, ma dobbiamo arrivare alla consapevolezza che dove ci sono gruppi di ragazzi che frequentano scuole, oratori, gruppi sportivi, piazze, paesi e qualsiasi altro luogo di aggregazione, possono nascere situazioni di bullismo e cyberbullismo.